Qui ci sono alcune delle
notizie e dei post pubblicati nella PRESENTAZIONE
del sito...
CONTRO QUALE VIRUS
INTENDONO VERAMENTE VACCINARCI I NOSTRI GOVERNANTI?
«...Ecco un piccolo esperimento per entrare in contatto con il
nostro istinto naturale di distinguere la verità dalla frode: provate a non leggere
alcun giornale e a non ascoltare alcun notiziario per un paio di settimane –
ovvero a disintossicarvi – e osservate la vostra prima e istintiva reazione nel
momento in cui tornate a immergervi nel flusso mediatico... vi accorgerete che
il vostro Sé profondo avvertirà subito le insidie nascoste e la assoluta
mancanza di onestà nella visione del mondo proposta dai media...»
Questa è una citazione
tratta dall’articolo di Franco Del Moro “La capacità di sognare”
pubblicato sul n. 94 di Ellin
Selae, nel quale suggerisce come e perché è necessario essere molto critici
nei confronti del modello di pensiero suggerito dai media e dai poteri forti a
cui essi sono collegati. Se ti interessa ricevere Ellin Selae puoi metterti in
contatto con la redazione QUI.
RICONCILIARSI CON L’OMBRA PSICHICA DEL
MONDO
«La visione daimista è molto simile in generale a quella di
tutte le religioni sciamaniche. Essa riguarda la polarità tra bene e male, che
dimorano entrambi nell’animo umano. Quelle parti che non accettiamo di noi sono
il male, la cosiddetta ombra psichica. Respingere o allontanare la nostra ombra
senza conoscerla profondamente non ci consentirà di trovare l’unità. Gli
spiriti maligni contro cui combatte lo sciamano sono l’irradiazione della
propria e dell’altrui ombra, e attraverso i viaggi, le incorporazioni, le
captazioni egli apprende e riconosce la sua ombra, ad accettarla e a
riconciliarsi con essa. Riconoscono la Terra come un organismo vivo in
evoluzione e come una dimora nella quale si sta svolgendo l’apprendistato
spirituale di tutti gli essere che in essa abitano. E anche come nell’Umbanda
il sentimento religioso è completamente vincolato alla natura. (...) Il sorgere in piena foresta Amazzonica di
quest’alchimia tanto potente è un fatto che affascina e attira i curiosi e gli
amanti delle novità, risvegliando, a poco a poco, boati e rumori. Ma è sempre
così che accade quando le grandi epopee sono vive nel presente. Le storie lette
sui libri alle volte incantano ed emozionano. Ma vivere e fare una storia reale
spaventa un po’ quelli che ritengono che Dio ha smesso di parlare agli uomini e
che il sacro non abita più sulla terra...»
Questa citazione è tratta
dal libro di Adriana Verlangieri «Il
Maestro della Foresta. Santo Daime: un’esperienza sciamanica», da noi
pubblicato. QUI
puoi leggere la scheda. A chiunque richiederà il libro spediremo anche l’ultimo
numero della nostra rivista letteraria Ellin
Selae.
PERCHÈ LEGGERE I POETI?
«...Può una poesia salvarci la vita? Forse no, ma di certo può
trascinare la nostra anima fuori dal buio. E potrebbe forse addolcire il tuo
sguardo di ventenne arrabbiata con il mondo, mia giovane amica.
E qualche volta sì, si può anche spalmare su un pezzo di pane,
perché la vera fame di noi esseri umani e la fame di luce che senza saperlo
andiamo cercando di porta in porta e di vita in vita.»
Questo è un frammento tratto
da “Voglia di luce”, di Ingrid Beatrice Coman, pubblicato sul n. 91 di Ellin
Selae. Se vuoi leggere anche il resto richiedine una copia QUI.
PERCHÈ NON SI PUÒ ESSERE INDIPENDENTI
IN UN PAESE COME L’ITALIA?
A questa attualissima
domanda risponde la psicanalista ELENA LIOTTA in un lungo e approfondito saggio
pubblicato sul numero
90 di Ellin
Selae, appena uscito (e che può essere richiesto qui)
«L’indipendenza e l’autonomia sono gli attributi
dell’eroe di tutti i miti, predicati come valori morali di libertà civile, come
premesse per l’assunzione di responsabilità, di maturità e altre belle parole
che circolano nella cultura di ogni tempo. Solo ideali che scompaiono poi nella
concretezza delle relazioni umane, incluse quelle democratiche oggi dominanti –
sempre a parole – nel mondo contemporaneo? (...)
Tutte le ideologie, i massimalismi, gli estremismi,
gli integralismi ecc. – ‘malattie giovanili’
le chiamava qualcuno – deformano la mentalità collettiva e quella individuale
sul confine della mania di grandezza e del protagonismo, facendo nascere
desideri, paure e conflitti interni non autentici, spingendo all’imitazione, al
confronto, sollevando inadeguatezze. Di nuovo strategie schizofrenogene: da una
parte la società chiede all’individuo di conformarsi, dall’altra lo istiga a
emergere, a lottare e vincere per il successo, che poi verrà governato con
logiche a loro volta sovradeterminate. Il successo non basta raggiungerlo lì
per lì. Esso viene più o meno riconosciuto, veicolato, esaltato oppure
smorzato, negato, su e giù. a seconda del mercato, a sua volta orientato dai
media. C’entrano l’immagine, la raccolta di consenso e da chi, l’indotto
economico che si crea e non solo. Tutti segmenti di potere che non sempre, anzi
mai, si accordano sul valore intrinseco di una persona e della sua opera...
LA GIOIA DI VIVERE
«...Ma la gioia di vivere
non si compra: è da un lato una grazia, un dono non giustificato; dall’altro il
frutto di un lungo e paziente lavoro di cura, di riconoscimento d’amore e di
valore dell’altro: che l’altro sia persona, essere vivente, ambiente naturale o
opera d’arte, poco importa. Noi siamo e dipendiamo da tutto ciò in maniera
osmotica e scordarlo significa mettersi il cappio al collo...»
Questa citazione è tratta dal testo «Il Passaggio distratto», di
Daniela Grassi, pubblicato sul numero
86 di Ellin Selae, appena uscito.
RICORDI DI UN ANATOMO-PATOLOGO
«...Ripeteva spesso il professor Redaelli ai suoi giovani
collaboratori: “Quando farete le vostre necroscopie, incontrerete senz’altro
molti morti morti. Sono i cadaveri di coloro che non avete mai conosciuto e che
rimangono, per voi, soltanto inerti oggetti di ricerca e di studio,
impersonali, dotati dell’unica eloquenza che attribuisce loro la scienza. Ma,
accanto a questi, incontrerete qualche volta anche pochi morti vivi. Sono i
cadaveri di quelle persone conosciute da voi quando ancora erano di questo
mondo, che avete udito parlare, che avete visto gestire e mutare espressioni
del volto a seconda delle circostanze, insomma, ormai sopraffatte da un’inguaribile
inerzia.”
Questo discorso mi parve alquanto specioso, retorico,
sofisticato, fino al mattino in cui, entrando in sala anatomica...»
Questo è un paragrafo
tratto dal libro del prof. Pier Gildo Bianchi RICORDI DI
UN ANATOMO-PATOLOGO. Se vuoi saperne di più clicca QUI.
Ascolta lo spot di SOLE LIQUIDO
trasmesso dal circuito radiofonico POPOLARE Network
«…Ci sono
idee e teorie infondate che prendono piede per motivi quasi inspiegabili:
perché piacciono, suonano bene, assecondano una tendenza del momento, e così
poi i politici le appoggiano, i media le cavalcano e in breve hai un’opinione
mondiale allineata a un concetto che, alla base, è senza fondamento
scientifico. E a quel punto nessuno se la sente più di dire il contrario:
diventerebbe impopolare, non troverebbe sostenitori, perderebbe seguito e forse
anche finanziamenti, così finisce che nessuno si oppone alla teoria infondata
la quale diventa in questo modo opinione comune e quindi cosa vera per
definizione…»
(dal libro SOLE
LIQUIDO di Edward Moor)
LEGGERE INSIEME: UNA PROPOSTA PER
CAMBIARE QUALCOSA
«Spegniamo le tv, specialmente quelle del
padrone che con esse degrada e svilisce il comune senso di intelligenza e
intanto ingrassa e si arricchisce. Leggiamo un libro da condividere, da
discutere...»
Questo
è il consiglio che Paolo Farinella, prete, dà in “Nei libri c’è un’altra
vita”, intervento scritto insieme a Daniela Grassi e Luigi Ghia, pubblicato
sul n. 88 di Ellin Selae, appena uscito. QUI puoi
vedere l’indice completo, invece QUI trovi i
recapiti per metterti in contatto con la nostra redazione se vuoi richiedere il
numero o, meglio ancora, abbonarti.
«Ricordo i vecchi
lavandini a due rubinetti: uno solo per l’acqua gelida, l’altro per quella
bollente. La temperatura ideale ero io, oppure una pozza che il sapone rendeva
opalescente e che somigliava a stagni nei quali non mi sarei mai bagnato.
La prosa e la musica sono l’acqua calda e fredda. Sento che
tra loro esistono poesie sublimi che non scriverò mai per paura che diventino
torbide»
PABLO LENTINI RIVA, musicista
e scrittore
...GARABANDAL,
il POEMA PORTAFORTUNA di Ellin Selae...
...è arrivato!
GARABANDAL,
Poema portafortuna, il nuovo cd di Franco Del Moro.
Se vi è piaciuto Oronaye, questo vi piacerà
anche di più.
Oltre settanta minuti di
musica orchestrale intensa e bellissima; un booklet di 16 pagine con un testo
inedito e tantissime foto; la confezione è un digipack a 3 ante pieno di
illustrazioni... quasi quasi potremmo definirlo un «numero speciale» di Ellin
Selae.
Per saperne di più cliccate QUI
Per richiederlo invece cliccate QUI
ALCUNE PICCOLE VERITA’
- Il senso del tempo è il marchio del genio
- Tutte le cose sono delicatamente interconnesse
- Mangiare troppo è criminale
- Le risposte emotive sono preziose come le risposte
intellettuali
- Assicurati che la tua vita resti nel flusso delle cose
- È meglio essere una bella persona che una persona famosa
- La rivoluzione inizia con un cambiamento individuale
- Un atteggiamento positivo significa fare la differenza nel
mondo
- Le cose più profonde sono inesprimibili
Queste sono solo
alcune delle quasi 150 “piccole verità” pubblicate sul numero 90 di
Ellin Selae (se vuoi leggere anche tutte le altre, richiedi Ellin Selae qui).
LA NARRAZIONE ORALE, STRUMENTO DELL’ARTISTA/ARTIGIANO
«...Ho sempre pensato che l’artista è un artigiano e come
l’artigiano si serve solo di sé stesso e delle proprie capacità. Gli utensili che
utilizza sono protesi. L’operaio in fabbrica, invece, è spesso una protesi
della macchina... e non vorrei che il teatro trasformasse gli artisti artigiani
in esecutori protesi. Il consiglio che posso dare è di farsi una formazione
(anche teorica, un pensiero) e avere un progetto da portare avanti in ogni
caso. Quello che all’inizio è un progetto pian piano diventa un metodo di
lavoro e poi una poetica e uno stile.»
Questo è un frammento del
lungo (e originale) saggio che Ascanio Celestini ha scritto per il libro
da noi edito L’ARTE DELLA
NARRAZIONE. Oltre all’intervento di Ascanio Celesini, nel libro sono
incluse testimonianze anche di Laura Curino, Tiziano Scarpa, Raul Montanari, Play
Magliano e Stefano Tamburrini. Per richiedere il libro basta mettersi in
contatto con noi QUI.
«Culturalmente noi italiani soffriamo di una grave affezione: la
dipendenza dai media. Non riusciamo a guarire perché ancora non abbiamo capito
che in quest’epoca i media sono parte della malattia, non della cura. Una
ricetta semplice e veloce è questa: lasciate perdere gli autori di cui parlano
i giornali, quelli che vincono i premi letterari e quelli che vanno nei talk
show. Le ragioni per cui i media si occupano di questi autori non hanno mai a
che fare con i loro meriti artistici. I buoni libri e i veri artisti sono come
i funghi: si trovano nel sottobosco, all’ombra, mai al sole e, naturalmente,
sono difficili da trovare. Ma che soddisfazione però quando li si incontra...»
Questa è la dichiarazione
d’apertura del numero 89 di Ellin
Selae, appena partito.
CI
SALVERÁ L’ARTE
«Per qualche motivo paradossale,
nelle società umane, quando cresce il benessere materiale, cresce anche il
disagio psicologico e sociale. Cresce pure la povertà di altri gruppi. (…) Inoltre
il denaro è diventato il valore simbolico, la dominante dei rapporti umani.
Parimenti, l’idea del successo economico o di immagine pubblica, si identifica
ormai con il senso della vita. Nodi essenziali. All’economia si guarda pertanto
come alla somma scienza, la vera filosofia dell’esistenza planetaria. Altri
valori dichiarati a parole stentano a farsi strada. Il padrone, nemicodi una
volta, sta nascosto, non si vede e non si sente più, non lo si può contattare
via internet. Non risponde. Questo è lo scenario a grandi linee, da cui far
discendere tutto il resto, come il deteriorato rapporto con l’ambiente, i
fenomeni migratori, i conflitti sociali, tutte le situazioni che producono
morte e sofferenza soprattutto dei più deboli…»
Questi sono alcuni passi di “Disagio, Conoscenza, Creatività”,
l’intenso saggio di Elena Liotta pubblicato sul numero 82 di
Ellin Selae, che tratta della crisi delle società moderna e della funzione
curativa della creatività.
UN
NUMERO PIENO DI AFORISMI
La vita non è altro che un fiume pieno di incendi.
Un cane perfetto è anche un po’ gatto...
Questi sono alcuni aforismi
di ALBERTO CASIRAGHI pubblicati sul nuovo numero di Ellin Selae. Quelli
di Alberto non sono gli unici aforismi pubblicati in questo numero, eccone
altri scelti fra quelli di LORENZO MORANDOTTI:
Spesso il cielo fraintende la dottrina.
Sprofonda più volte nel sonno. Senza chiamarlo col suo vero
nome: pigrizia.
Libri corteccia. Libri lanterna. Libri fantasma. Libri
dimenticati. Libri la cui oscenità rimbalza sulle parole e ne fa strage.
Se volete leggerne ancora
dovete per forza procurarvi il numero 87 di Ellin
Selae. Come? QUI.
NO 9999... UN’OPERA IN 1000 OPERE
Come sapete, in ogni copia di Ellin Selae c’è sempre un’opera
d’arte originale. Già questa cosa è straordinaria, ma ancor più straordinaria è
l’opera che è inclusa nel n. 87 di Ellin Selae, appena uscito. Si tratta di
1000 opere di Nicola Valentino, artista che merita due parole di
approfondimento.
Nicola Valentino non ha frequentato scuole d’arte, ma ha
cominciato a dipingere in carcere dove scontava una condanna all’ergastolo. È
accaduto nel 1990, a Roma, nel carcere di Rebibbia, dove per dipingere
utilizzava i materiali stessi del carcere: la terra, la calce delle strisce
bianche del campo di calcio, un pugno di sabbia di mare portatagli da un compagno
tornato da un permesso... Le 1000 opere che Nicola Valentino ha realizzato
espressamente per Ellin Selae sono prodotte con sabbia, zafferano, polvere di
melanzana, crete colorate e matita. Ciascuna opera, anziché essere numerata, è
contrassegnata dalla scritta “No 9999”, che significa: no all’ergastolo,
giacché il numero “9-9-9999” sostituisce la parola “mai” dopo “fine pena” nei
certificati di detenzione computerizzati. Oggi Nicola Valentino (che ha
concluso definitivamente l’esperienza
della reclusione) è autore di numerosi
libri editi dalla casa editrice Sensibili
Alle Foglie, alcune delle sue opere sono incluse nei cataloghi di
importanti mostre d’arte, e tiene conferenze in tutta Italia su temi di carattere
sociale.
Se desideri ricevere o prenotare una copia di questo
straordinario numero di Ellin Selae richiedila QUI.
Sei una lettrice o un lettore forte?
Ecco qui delle BUONE OCCASIONI per
soddisfare la tua mente senza affaticare il tuo portafoglio...
UN VIAGGIO NELL’EGITTO ESOTERICO
«…Il segreto delle Piramidi è molto
complesso. Comunque sappi che ci sono angolature e spigoli, cunicoli e segni
che vanno orientati. Soltanto un giorno nell’arco di tutto l’anno tali cose
coincidono con i segnali celesti e soltanto per poche ore la Piramide riceve
una carica di energia immensa (….). Il giorno è quello della Rosa: secondo nel
mese di Toth, figlio di Rha. Per ricevere energia è necessario però aprire
muri, elevare la torre, chiudere cunicoli, sbarrare porte e aprire la fessura
che mette il cielo e la Stella Polare in comunicazione diretta con la camera
segreta. L’energia viene convogliata nella camera segreta su pietre uraniane.
Tali pietre potrebbero alimentare centri energetici per millenni. Tale camera,
per fortuna, è blindata, ricoperta di lamelle d’oro purissimo, e segreta. Sarà
scoperta quando il mondo, esaurite le sue risorse, comincerà a capire che deve
usare le forze dell’universo per il bene, se vuole sopravvivere…»
Questo è un frammento del lungo racconto/saggio di
Gian Maria Bruzzone pubblicato sul numero 81 di Ellin Selae intitolato: «IL
POTERE E IL SENTIRE, le rivelazioni di un antico sacerdote.»
Un testo documentato, raro e ricco di rivelazioni.
Imperdibile per chi non si accontenta delle spiegazioni ufficiali degli
archeologi circa l’Antico Egitto ed è alla ricerca delle radici profonde della
nostra civiltà. Potete richiedere questo numero di Ellin Selae mettendovi in
contatto con noi QUI.
UN’EPOCA PRIVA DI SALVEZZA
«Gli uomini rimangono ancorati ad un’epoca priva di
salvezza, senza essere in contrasto con questi tempi, morti per la storia e mai
stanchi di modernità. Non si coglie negli stati d’animo dell’individuo il
bisogno di sottrarsi al presente e alla storia, in un’esistenza ricca di tanti
“passati” divorati dal tempo.»
Questa citazione è tratta dal saggio di Marco Merli «Il Passato
Perfetto» pubblicato sul numero 85 di Ellin
Selae, appena uscito.
I libri sono ali,
che aiutano a volare.
(dalla canzone “Il topo con gli occhiali”
cantata dallo Zecchino d’Oro)
DOMANDE SUL
TEMPO
Si può fare a meno dei libri, non delle
automobili. Di libri ce n’è già troppi, la carta è anti-ecologica perché è
fatta con il legno, e poi costano troppo. Di automobili ce n’è già troppe, ma
non importa, e non importa se stuprano l’ambiente e costano almeno diecimila
euro l’una, delle automobili non se ne può fare a meno perché fanno risparmiare
tempo e si arriva a casa prima.
E allora, se tutti guadagnano tempo, perché dicono di non avere
tempo per leggere? Cosa se ne fanno del tempo che risparmiano ogni giorno
usando l’automobile?
UN RINGRAZIAMENTO
Ringraziamo Armando Adolgiso che nel suo blog “Ricreazioni e
Riscritture” (www.nybramedia.it/)
ha speso parole di elogio per Ellin Selae sebbene sia soltanto una rivista
cartacea che, rispetto a internet, sta come un carretto confronto ad un aereo…
Ma è davvero così?
Internet è una grande invenzione, infatti eccoci qui, ci siamo
anche noi, ma fra cinquanta o cento anni cosa ne sarà di questo spazio?
In redazione abbiamo alcune copie del “Mercurio Storico”, una
rivista di cultura che usciva nel ‘700, per questo siamo certi che anche fra
300 anni da qualche parte, in quelle che allora saranno le stanze degli
scrittori, ci sarà ancora una copia di Ellin Selae e, probabilmente, nel futuro
sarà più amata di quanto lo sia oggi.
In tema di conservazione delle idee, la rivoluzione più grande
della storia umana la fece Gutenberg nel ‘400.
Internet non ci è nemmeno andato vicino…
RINGRAZIAMENTI
Ringraziamo due importanti realtà
culturali del nostro Paese che non sono rimaste indifferenti verso Ellin Selae.
1) Il Collettivo delle edizioni MALATEMPORA che ha scritto cose molto
generose su di noi nel loro magazine online, che potete leggere QUI. Se
desiderate coltivare uno sguardo acuto e critico sul nostro tempo vi
consigliamo di consultare attentamente il loro catalogo, vi troverete più di un
titolo che vale la pena leggere;
2) il mensile «Poesia» che nel
numero di gennaio ha speso parole davvero intense e gratificanti nei nostri
confronti:
«…Il respiro letterario di Ellin Selae travalica, per
completezza e originalità, quello della normale rivista che si occupa di prosa
o di poesia. La densità dei testi e degli interventi, la cura della grafica e
le immagini che evocano un altrove spazio-temporale ancorché mentale, ne fanno
un prodotto per palati fini. Da non perdere, nell’ultimo numero, l’articolo ‘A
Milano con la Sindrome di Stoccolma’ e l’opera di Fabrizio Fabbri».
LIVORE & CULTURA
La
storia dell'editoria è fatta di liti infinite: autori che litigano con editori,
editori con tipografi e librai, librai con distributori, distributori con
editori, editori con giornalisti, giornalisti con autori... il mondo delle
belle lettere è un istituto di lotta libera dove al posto del ring c'è la
pagina stampata e al posto dei pugni le parole. Niente dolore fisico, certo, ma
se i pensieri degli intellettuali diventassero realtà quante facce gonfie,
occhi neri e braccia ingessate vedremmo fra gli uomini e le donne di cultura...
LE PAROLE SONO
SEMI
Tutte le piante
e i frutti che crescono sul nostro pianeta nella loro infinita varietà nascono
dai semi.
Ma perché un
seme sviluppi la promessa che racchiude deve essere posto con cura in un
terreno fertile.
Le parole
sono come semi.
Come semi
possono essere gettate via e sprecate; oppure possono generare frutti
velenosi... ma quando le parole sono usate con attenzione e amore possono
invece dar luogo a una meravigliosa fioritura: a sensazioni o spunti preziosi
nello spirito di chi le ha raccolte.
Seminare
pensieri e idee preziose con le parole… e aspettare il raccolto: questo
facciamo.
Pertanto
colui che scrive ha la stessa responsabilità del seminatore: può sprecare i
semi, può generare un albero dai frutti velenosi, oppure può dare nutrimento al
suo prossimo.
Se ti capita di scrivere una fiaba, una poesia, una
dissertazione, un pensiero... e vuoi seminare queste parole, "Ellin
Selae" è uno dei possibili terreni su cui puoi posarle.
Ma bada che i
semi siano veramente buoni…
QUESTIONE DI STILE
Maria Luisa Spaziani
racconta che una volta, mentre stava firmando copie di un libro, un lettore nel
porgergli la sua gli disse: «Non mi scriva la dedica, per favore, sennò in
libreria non me lo cambiano».
A quanto
sembra stile e lettura non sono sempre consequenziali.
«Siamo umani.
Oltre alla nostra intelligenza abbiamo
un’innata sensibilità e capacità di amare. Queste sono le cose che vanno
incentivate e non spigolose e ricercate forme di vita alienanti.
Già siamo più ricchi, meglio vestiti, più puliti e con innato
spirito competitivo ma ahimè siamo tutti soli. Gli uomini sono molto meno
romantici e rari, le donne più carenti di femminilità e dolcezza quasi
corazzate e mascoline, siamo così frenetici che coltiviamo meno la famiglia ed
i suoi valori, i nostri hobby ed ahimè siamo molto più ignoranti dei nostri
avi.»
(Questo è un frammento tratto dallo scritto di Jacqueline
Miu “Sull’Arte e su come si dovrebbe fare”, pubblicato sul numero 80
di Ellin Selae. Jacqueline Miu – in arte Miuji – non è in realtà una scrittrice
ma una pittrice di eccezionale talento e questo è il testo che ha scritto per
accompagnare i 1000 dipinti di altissima qualità – in formato A4 – per questo
numero di Ellin Selae. Quello che vedete qui a fianco è soltanto uno di questi
1000 splendidi lavori.
SIAMO UOMINI O UTENTI?
Oggigiorno la vita di chi ha deciso di
tenere lontano la noia è estremamente semplice, in pratica non deve far nulla.
Gli altri fanno tutto per lui. Il mondo è un luna-park dove le giostre sono
sempre accese e i baracconi per divertimento infiniti. Sicché è superfluo
sforzarsi per cercare di essere originali quando basta seguire l'onda: se un
tal libro va di moda, l'annoiato lo leggerà; se un tal tipo di scarpa va di
moda, l’annoiato l'acquisterà; se un tal gingillo tecnologico va di moda, l'
"originale" se lo procurerà...
Per essere originali basta fare
esattamente come tutti gli altri, più semplice di così...
Che grande epoca è questa che
permette a chiunque di sentirsi originali senza essere speciali, e poi speciali
senza saper far niente di originale!
«Se andiamo
avanti così arriveremo al punto in cui le persone assoceranno i ricordi più felici
della loro vita non a questa o quella persona, o a questo o quell’episodio… ma
a questa o quella trasmissione televisiva.
Il fascino
della vita non si trova più nel mondo reale, ma nell’etere.»
Questa è la
DICHIARAZIONE D’APERTURA del n. 79 di Ellin Selae
L’INUTILITA’
DELLE COSE UTILI
Nel 2005 in
Italia sono usciti 62.525 nuovi libri.
Se Ellin Selae
non fosse esistita sarebbero stati “solo” 62.523.
La sfumatura
da scampato pericolo con il quale abbiamo scritto “solo” ovviamente è un
appiglio psicologico al quale ci aggrappiamo per illuderci che tutti i nostri
sforzi per abbellire la nicchia editoriale che occupiamo non siano tempo
sprecato…
INTELLETTO
& PIACERE
C’è
senz’altro un nesso fra la crisi economica in atto e il recupero dell’oralità.
La
crisi riporta le persone a un principio
di realtà che si salda al ragionamento, alle analisi concettuali, al
dibattito e, dunque, alle parole; in tempo di ripresa economica il benessere
devia invece la coscienza delle persone verso il principio del piacere, ossia il pensiero ludico, il
vivere spensierato, dove l’intelletto, e quindi la parola, cede il passo agli
svaghi e all’edonismo.
Si
tratta tuttavia di una magra consolazione, come quando in tempo di guerra si
accelera la ricerca scientifica e si fanno nuove scoperte che torneranno utili
anche in tempo di pace, meglio sarebbe infatti vivere in tempi economicamente
tranquilli dove intelletto e divertimento hanno pari dignità.
Il
dovere degli artisti dunque è cercare di costruire una società in cui possano
convivere l’impegno e il gioco, la ricerca e lo svago, il dialogo e la pace… e
impedire così che le crisi e le guerre trovino terreno fertile per prosperare e
riprodursi.
La
parola è uno strano veicolo che mette in comunicazine il mondo con il nostro
cuore, e il nostro cuore con il mondo.
Valter Bechis
Segnaliamo
che sul sito della rivista online VIBRISSE curata
da Giulio Mozzi, il 2 nov. 2005 è stata pubblicata una lunga intervista di
Emanuele Pettener a F. Del Moro su Ellin Selae e la situazione editoriale
italiana con particolare riferimento alle difficoltà che incontrano gli autori
emergenti e i piccoli editori a farsi strada in un mondo totalmente lottizzato
dai grandi editori.
La redazione
IL
GENIO ITALICO
di Aldo Vincent, il gelataio di Corfù
Scusate lo sfogo, ma in questi lunghi anni di
permanenza all’estero ho maturato la convinzione che il prodotto Made in Italy
che siamo riusciti ad esportare meglio sia la presunta intelligenza degli
italiani.
Popolo di eroi, poeti, inventori e navigatori
di mussoliniana memoria, ci siamo ridotti a produrre immonde stron*ate
spacciandole per buone.
Abbiamo pittori, scrittori, registi,
commedianti, che qui in patria vengono osannati come dei in terra e non
riescono a portare una loro ideuzza nel mondo (nel mondo in vertita’ portavamo
qualche buon prodotto d’artigianato, ma sembra siano finiti pure quelli).
Quattro quotidiani nazionali scrivono una
quarantina di pagine al giorno per decantare il campionato di calcio piu’ bello
del globo, ma non vinciamo un Mondiale dai tempi di Pele’ e Paolino Rossi,
coinvolto in un umiliante illecito sportivo, oggi in tivu’ fa da garante per
una societa’ che fa prestiti a tassi da infarto. Tanto per dire che cosa ce ne
facciamo noi della memoria.
E
quando se ne esce un artista come Celentano che confeziona un prodotto decente
(che a me personalmente e’ piaciuto) ecco che si sprecano spazi massmediologici
grandi come deserti per farne diventare un caso politico. E nessuno che si
chieda se sia mai possibile che un popolo raffinato come il nostro debba
ridursi a farsi fare la predica da un cantante grezzo e manifestamente incolto
e qualunquista per la modica spesa di venti miliarducci regalati a Ballandi,
visto che la Rai non e’ piu’ in grado di confezionare un prodotto per cui
istituzionalmente e’ stata creata!
Che lo vorrei vedere io il predicatore
Celentano (dio, com’era bello quando vivevamo senza automobili!) scendere dalla
sua villa megalattica e venire ad abitare sulla Martesana con topi e zanzare! E
andare alle prove in Rai sul barcone.
Lo vorrei proprio vedere.
Le foto
http://img453.imageshack.us/img453/274/portatetta7yp.jpg
sono qui:
http://guide.supereva.it/satira
http://vincentaldo.splinder.com
Occorre resistere ai valori dominanti,
difendersi con le armi della cultura da questi uomini rozzi e ignoranti che
dominano il Paese.
Il
fatto però è che siamo davvero pochi.
Nessuno
legge più, a nessuno frega nulla in verità di quelli come noi che scrivono ma
che non fanno parte di quel manipolo di "Personaggi" riconosciuti.
Pubblicare
un libro di poesie oggi non ha alcun senso, perche' ha lo stesso effetto di
buttare un turacciolo da una torre e sperare che caschi in pieno nel collo di
bottiglia tappandola.
Non
si diventa settari, ci si ritrova soli, è diverso.
E'
di questo che parliamo sempre su Ellin Selae.
Hanno ragione quelli che ci dicono che siamo arroccati sempre sulle stesse posizioni.
Ma
se queste posizioni non sono sbagliate l'arroccarsi non è sbagliato.
Sembra
sbagliato perche' si è soli, ecco il punto. Centomila persone si
"arroccano" allo stadio tutte le domeniche per seguire una partita di
calcio. Non sono settari? Non sono autoreferenziali?
Certo,
ma il loro "arroccarsi" è fare comune, ecco perche' nessuno si
sognerebbe mai di criticarli. (g. u.)
"Costruire insieme" è una
espressione ambigua.
Costruire
insieme è una delle più grandi utopie dell'area "alternativa", la più
ipocrita e qualunquista che vive nel sottobosco delle ideologie.
Costruire
insieme è possibile solo quando qualcuno ha molta voglia o molti soldi per fare
tutto il lavoro, e ce li mette per una causa "comune". Altrimenti si
tratta solo di dissimulare le vere intenzioni, che nessuno mai dice, al fine di
ottenere "costruendo insieme" qualcosa che invece interessa a uno
soltanto e che sfrutta la comunità per i suoi interessi... come appunto sta
facendo "in grande" il Presidente del Consiglio, ma in piccolo
moltissimi di noi, anche. (g. u.)