La cosa di Ellin Selae che ha avuto più successo…
Sebbene in oltre 15 anni di vita Ellin Selae abbia realizzato diverse decine di libri e oltre 70 numeri della rivista letteraria, la cosa di Ellin Selae che ha avuto più successo non è né un libro né una rivista, pur trattandosi, effettivamente di “carta stampata”.
Si tratta nientemeno che di un NECROLOGIO.
Sì, un vero e proprio annuncio funebre. Questo:
La storia di questo necrologio è stata così raccontata da Franco Del Moro nel suo libro “Il Libro è Nudo. Rivelazioni ai lettori che non sanno” (ed. Stampa Alternativa, 2000), e la dice davvero lungo sull’attenzione della critica alle “novità” editoriali italiane…
Chi è morto?
La
professione di scrivere libri
fa
apparire le corse dei cavalli un’attività solida, stabile.
John Steinbeck
Nel paese vicino al mio c'è
una piccola tipografia che stampa prevalentemente volantini, biglietti da
visita e avvisi funerari.
Andai da questo tipografo proprio per stampare uno di questi
avvisi poco prima del Salone del Libro di Torino.
"Chi è morto?..." si informò subito con aria
corrucciata.
E mentre gli porgevo il testo del necrologio risposi: "Un
caro amico."
"Mi spiace..." ma prima di finire la frase mutò
bruscamente espressione e alzando lo sguardo dal foglietto, in tono
completamente diverso disse: "...davvero vuoi stampare questa
roba?!?".
"Certamente, fammi vedere i soggetti dei manifesti".
Aveva un vasto assortimento di croci: semplici, con raggi di
luce, con colombe svolazzanti... e poi cristi: piangenti, coronati di spine,
con sguardi imploranti rivolti verso l'alto e verso il basso...
Alla fine scelsi una madonna con le mani giunte sotto il naso,
semplice e pia.
Il tipografo, sentendosi probabilmente a disagio, ubbidì alla
mia richiesta e sotto al volto della madonna stampò:
Dopo lunghissima agonia e innumerevoli
disgrazie
è mancato all'affetto dei suoi cari
IL LIBRO
Velocemente seppellito da Internet,
dalla Televisione, dall'Automobile,
dal Campionato di calcio, dai Telefonini
e dalla Borsa.
Raccolti nella casa di Ellin Selae
ne danno il triste annuncio i suoi
parenti più stretti:
Intelligenza, Memoria Storica, Civiltà,
Sensibilità, Creatività e Gioia,
prossimi anch'essi all'estinzione.
Portai il manifesto con me al Salone del Libro e lo appesi
davanti allo stand lasciandogli vicino, come si usa nei funerali importanti, un
registro per le firme. Dei molti commenti lasciati dai visitatori uno mi è
parso particolarmente significativo: "Come mai tutti chiedono sconti agli
editori e non al bar, dove mezza minerale costa tremila lire?..."
Già, come mai?
Una
postilla:
Ogni
anno partecipo al Salone del Libro e ogni anno porto almeno una novità che
metto poi in risalto allo stand.
Tutti
gli anni io, la mia casa editrice e le mie novità veniamo totalmente ignorati
dai giornalisti, che pure girano freneticamente il Salone in lungo e in largo
alla ricerca di novità.
Quando
appesi l’annuncio mortuario alla parete del mio stand ero un po’ titubante, temevo
che l’idea risultasse troppo stupida, ma ormai i soldi li avevo spesi e il
manifesto era stampato…
Immediatamente,
dopo neppure un’ora, si era già fermato un giornalista a prendere nota del
testo dell’annuncio. Insomma per farla breve il manifesto attirò una
incredibile quantità di giornalisti al mio stand, venni intervistato una
dozzina di volte, ne parlarono i giornali, la radio e la televisione nazionali.
Una troupe della Televisione Svizzera mi fece una lunghissima intervista e in
autunno mandarono in onda un documentario sul futuro del libro nell’era
digitale che si apriva con una lenta zoomata sul mio manifesto e inserirono
numerose volte le mie affermazioni fra quelle di illustri colleghi ed insigni
scrittori, assai più importanti di me. Ancora nel gennaio dell’anno successivo
un mensile di divulgazione scientifica (“Focus”) citava il mio annuncio in un
articolo ma sono sicuro che non saprò mai quante altre volte ancora la mia idea
sarà ricucinata dai giornalisti.
In termini di riconoscimento e pubblicità mi fruttò più questa idea cretina da sola, che tutti gli anni spesi a pubblicare romanzi e saggi di indiscutibile spessore culturale.
Fra
l’altro il manifesto, nel suo piccolo, fruttò anche il massimo in termini
finanziari: al Salone vendetti senza alcuno sforzo tutte e cinquanta le copie
che avevo fatto stampare a un prezzo superiore a quello che le avevo pagate,
realizzando un discreto guadagno. Ne avrei vendute anche cento, se le avessi
avute.
Della
novità libraria che avevo portato, se non ricordo male, ne vendetti due o tre
copie.
Nota della redazione: ci
sono rimasti alcuni sparuti esemplari di questo “storico” necrologio. Chi
desiderasse riceverne uno si metta in contatto con noi qui.
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